Shaman Records presenta: Klover Haze
Potresti dire ai lettori del nostro blog come è nata la tua passione per questo genere musicale?
La passione per la musica elettronica l’ho sempre avuta fin da piccolo, mi sono focalizzato molto spesso durante la mia crescita musicale su generi più underground o più di nicchia rispetto al normale.
Quali artisti hanno influenzato la tua musica? Qual è stato il momento in cui hai realizzato di voler diventare dj?
Senza dubbio Richie Hawtin, ero proprio fissato per lui. E quando seppi che passava i miei dischi fu una delle mie soddisfazioni più grandi, anche se poi crescendo ho orientato la mia ricerca musicale su altri artisti. Credo che non ci sia un momento in cui capisci che vuoi fare l’artista, è una cosa che senti dentro. Che diventi o meno un lavoro per me, non smetterò mai di fare musica. Ne sento proprio il bisogno.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai delle nuove releases in programma?
Ho un po’ di progetti per la testa ma non voglio svelare niente perchè sono un po’ scaramantico. Spero presto in una ripresa del settore.
Ci sono artisti in questo periodo, emergenti e non, che tieni sotto occhio?
In realtà non ci sono artisti che tengo sottocchio, diciamo che ascolto tutto e cerco sempre di avere una ricerca musicale eclettica e coinvolgente. Devo dire però che ci sono molti artisti emergenti di talento soprattutto nella scena italiana e la cosa mi fa molto piacere.
Cosa consiglieresti ad un artista alle prime armi che vuole entrare a far parte di questo mondo?
Consiglierei di armarsi di molta molta pazienza e umiltà; è un percorso molto difficile e faticoso ma che ti riempie di gioie immense.
Che consigli potresti dare ai lettori riguardo la produzione musicale?
Al giorno d’oggi la produzione è molto importante, ci vuole molta pratica molto tempo da dedicarle cercando di migliorarsi sempre. Con l’impegno e la costanza puoi avere buoni risultati.
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